L’esercito ceco, dopo strenue battaglie, riesce finalmente arespingere gli invasori svedesi e Federico III, in segno di gratitudine alla Santa Madre per aver protetto la città dagli invasori, nel 1650 commissiona una statua che la rappresenta su un piedistallo di 15 metri, a capo di 8 statue sottostanti che simboleggiano i Santi protettori della Peste.
Col passare dei decenni, la Repubblica Ceca ha intrapreso un processo di laicizzazione dello Stato tanto che, ad oggi, è la nazione più laica dell’Unione Europea, con una popolazione credente inferiore al 30% del totale.
Ecco perché, qualche decennio dopo l’erezione della colonna Mariana, la statua della Vergine assume per la popolazione anche e soprattutto un significato di sottomissione alla chiesa cattolica e all’impero asburgico, perdendo quel messaggio di fede e gratitudine per cui era stata eretta da Federico III.
Per questo motivo, nel novembre del 1918, durante la proclamazione dell’indipendenza cecoslovacca, in un impeto di rivalsa viene demolita da un gruppo di protestanti.
Nel Giugno del 2020, dopo un referendum cittadino avvenuto qualche mese prima, la statua è tornata al suo posto, al centro di piazza Starometske, suscitando diverse polemiche. Nonostante il consenso di molti, un gran numero di cittadini non apprezza il restauro poco fedele all’originale e il forte significato simbolico che la statua ancora richiama alle loro menti. Ma il valore della scultura non è chiaro nemmeno agli occhi dei fedeli che ritengono inopportuno posizionare la statua della Vergine al centro di una piazza, che non rappresenta – a loro avviso – un luogo di culto o di raccoglimento. Insomma, questa statua non ha vita facile: Lascia i cechi con la bocca amara e i turisti più perplessi che curiosi. Ma al momento rimane lì, al centro della piazza più importante di Praga, a mani giunte e con il viso e lo sguardo rivolti verso il cielo.